Chi Siamo
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La storia del Panathlon Lugano
Il 12 giugno del 1951 venne fondata in quel di Venezia l’associazione Panathlon International.
Nell’atto costitutivo – ove viene citato il nome provvisorio ‘Disnar Sport’ (dal veneziano ‘desinare’) – si parla dei valori dello sport come di uno degli aspetti principali della vita di ogni nazione. Direttamente dall’atto, ecco i fondamenti di quella che poi sarebbe diventata un’associazione di caratura globale: “Allo scopo di affratellare i vari sports e di propagandare l’idea sportiva specie nei riguardi morali e sociali […] e che a tavola: si ravvivano le amicizie e le simpatie, si parla e si discute con più franchezza e cordialità, si eliminano spesso, dubbi, equivoci e incomprensioni; e che lo sport deve unire gli individui e i popoli in unico ideale a prescindere da interessi particolari, dalle convinzioni politiche, dalle classi sociali e dall’età…”
Gli scopi dell’associazione internazionale e delle sue varie espressioni locali, ieri come oggi, sono: l’amicizia fra i soci e fra chi opera nel mondo dello sport; la divulgazione pubblica degli studi attinenti allo sport; la diffusione di sani criteri di miglioramento e di comportamento sportivo imperniati sul fair-play e sulla dissuasione da pratiche dopanti; il sostegno a favore dei disabili e l’educazione alla non violenza.
L’associazione luganese, guidata dal 2022 da Alberto Stival, è nata l’11 febbraio 1954 e si è fatta riconoscere nel corso degli anni per la sua presenza nel panorama sportivo locale attraverso l’organizzazione di eventi, di premiazioni e di dibattiti. Abbiamo parlato delle attività del Club con Stefano Giulieri, già Presidente del Panathlon Club Lugano, il quale attualmente ricopre il ruolo di International Board Member & Treasurer in seno al Panathlon International. «Gestiamo ogni nostra attività sui principi morali e culturali dello sportivo» – spiega Giulieri. «Lo sport, nella sua purezza, contribuisce a formare la personalità di uomini e popoli, ed è proprio per questo che fu scelto il motto ‘Panathlon Ludis Iungit’ – cioè lo sport che unisce tutti. Per seguire questi ideali il Panathlon Club Lugano promuove la firma di alcuni documenti, quali la Carta dei diritti del ragazzo nello sport, la Carta dei doveri del genitore e la Carta del fair-play. Le nostre attività si svolgono nel pieno rispetto di questi decaloghi e in amicizia, toccando i temi più disparati.
Si varia da incontri dettati dal puro divertimento, con partite e piccoli tornei per stare insieme, a temi decisamente più profondi e speci ci con serate dedicate all’etica sportiva, alla salute degli sportivi, alla valorizzazione degli sportivi attraverso il premio al merito sportivo e al fair-play».
È molto importante, trattando certi temi, l’appoggio incondizionato delle istituzioni. «Nel gennaio del 2016 abbiamo presentato al municipio di Lugano la carta sull’etica nello sport giovanile, firmata poi dal sindaco. Il fatto che la Città abbia preso atto di questo documento è importante, perché dà valenza politica ai concetti che portiamo avanti; è un impegno che Lugano ha preso per tutti coloro che operano nel mondo sportivo. Abbiamo un filo diretto con le istituzioni visto che molti dei protagonisti della vita politica e sportiva della città sono dei soci, il che è positivo per i valori che intendiamo promuovere. Cerchiamo inoltre, sempre attraverso questa rete di conoscenze, di partecipare in modo attivo in occasione dei più importanti eventi sportivi locali».
Un particolare ricordo, sicuramente emozionante, si staglia dal filo del racconto di Giulieri. «Mi ricordo di un pomeriggio sportivo nel quale abbiamo organizzato una gara di basket in carrozzella, con una squadra formata da cestisti disabili e un’altra da ex sportivi cosiddetti normodotati. È stato un evento fantastico perché lì si è effettivamente visto il valore tecnico della squadra disabile che ha sonoramente battuto gli avversari. È la dimostrazione che la bellezza dello sport vale per tutti».
Con la carta dei genitori si tocca un tema molto importante, cioè la dinamica dello sport familiare.
«Spesso sentiamo parlare di alcuni genitori esagitati e di padri che insultano l’arbitro o il figlio, ma sappiamo che è solo la punta dell’iceberg. Ci chiediamo: queste persone concepiscono lo sport come puro divertimento e come attività utile nella formazione dei figli? A volte sentiamo casi spiacevoli che fanno eco, ad esempio quando il genitore porta il figlio a fare sport per soddisfare l’ambizione di vincere che in passato non era riuscito a portare a termine. Alla fine tutto questo diventa controproducente per il figlio, anche se si raggiunge l’apice, perché la passione scompare. Molte società ticinesi stanno facendo un gran lavoro in questo senso già da molti anni e la nostra speranza è che non si ripetano più situazioni spiacevoli. Penso poi agli arbitri, categoria di sportivi che spesso ci dimentichiamo; questi ragazzi lo fanno per divertimento e per spirito d’iniziativa, ma ricevono troppe volte in cambio insulti – da genitori, allenatori e giocatori. Queste cose non devono più esistere, perché non si meritano tutto questo nemmeno in caso di errore. Qualche anno fa abbiamo parlato di questi e altri temi, legati alle nuove tecnologie, in occasione di un evento con Massimo Busacca: sono problemi reali e riguardano il futuro non solo del calcio ma anche di tanti altri sport».
Il Panathlon è un impegno a tempo pieno, sempre con uno sguardo al futuro.
"Nel 2023 abbiamo previsto, come già un in passato, una decina di convivi, dove tratteremo diversi temi attinenti al mondo dello sport" racconta Stival. "Il filo conduttore degli incontri di quest'anno sarà la tecnologia applicata allo sport: ne parleremo con ospiti importanti e, in alcune occasioni, in sinergia con Panathlon Club vicini a noi con l'obiettivo di creare squadra sia all'interno della nostra associazione così come con altri panathleti. Ci saranno poi i nostri punti fermi, come il premio al merito sportivo, la cui prima edizione risale addirittura al 1955, così come altri premi ai giovani talenti, ai migliori studenti della Scuola professionale per sportivi d'élite di Tenero o ancora il premio fair play in collaborazione con Aiuto Sport Ticino." Oltre ai convivi, la stagione del panathleta comprende di regola anche altre attività sull'arco dell'anno. "Sarà così anche quest'anno" conferma Stival. "Da un lato avremo il piacere di patrocinare alcune iniziative sportive di rilievo che si svolgeranno nella nostra regione, dall'altro lato ci impegniamo a promuovere i valori dello sport e del Panathlon anche mediante altri momenti d'incontro, tra questi ad esempio la quarta rassegna denominata CinePanathlon: in collaborazione con alcune scuole del territorio organizziamo delle proiezioni di film che trattano temi importanti legati allo sport. Vogliamo in questo modo sensibilizzare i giovani e renderli attenti su come lo sport possa rappresentare una forza dirompente, che supera le barriere e unisce le persone". Non a caso, visto che il motto del Panathlon è proprio "ludis iungit: uniti dallo sport".